AYURVEDA

La Filosofia

AYURVEDA significa “scienza della vita” in cui il contatto dell’anima con il corpo rimane in equilibrio portando serenità e longevità alla persona; è il metodo tradizionale della medicina indiana.

La medicina ayurvedica risale alla cultura vedica di cui già abbiamo traccia nel 3000 a.C., anche se i testi principali a cui fa riferimento sono la Charaka Samhita e la Sushhruta Samhita datati intorno al 300 a.c.

Secondo il pensiero Samhkia, dalla coscienza cosmica e dalla forza creatrice si originano i tre guna: satva (l’essenza), rajas (il movimento) e tamas (l’inerzia):

Questi elementi si combinano nella creazione del mondo e della vita. Come nel mondo che ci circonda, anche nel nostro microcosmo essi danno origine agli umori biologici che formano il corpo umano:

  • etere – akasha (sistema nervoso, sistema circolatorio)
  • aria – vayu (sensi e attività fisica)
  • fuoco – tejas (i processi metabolici)
  • acqua – jala (sangue e linfa e tessuti molli- grasso)
  • terra – prithivi (ossa)

I Dosha

VATA – PITTA - KAPHA

Vata : ciò che si muove.
Vata è secco, ruvido, freddo, sottile e mobile. La sua sede è nel colon ed è legato a tutto ciò che si muove nel nostro corpo. Quindi è responsabile dell’eliminazione dei rifiuti, della respirazione della circolazione, degli impulsi nervosi, delle nostre attività mentali e fisiche. Come in natura, se vata non è in equilibrio, causa terremoti, tuoni, tempeste e irregolarità stagionali, così anche nel nostro corpo può generare ogni sorta di disturbo, spesso con sintomi mutevoli.  Di solito le costituzioni vata peggiorano per la mancanza di abitudini, per attività eccessiva e mancanza di quiete e confusione, soprattutto sonora, e i loro disturbi vanno dai dolori articolari al gas intestinale, al mal di testa, alle crisi d’ansia e all’instabilità psichica. I tipi vata devono stare attenti soprattutto ai rumori eccessivi, al freddo secco ai cibi secchi e al gusto amaro. La loro instabilità migliora col riposo e col gusto dolce e salato. Vata è facile da mandare in squilibrio ma anche veloce da riequilibrare.

Pitta: Pitta riguarda i processi ormonali e metabolici. Letteralmente significa “ciò che produce calore”. Pitta è untuoso, caldo, penetrante, pungente, acido. La sua sede è nello stomaco e nell’intestino tenue e in genere negli organi del plesso solare. Nasce dai guna acqua e fuoco, ma spesso ci si concentra sull’aspetto del fuoco perché dei due questo è quello più instabile. Pitta è responsabile della termogenesi e della trasformazione e dell’assimilazione del cibo e delle nostre esperienze. La corporatura di pitta è media è ben proporzionata e il carattere forte, coraggioso e deciso, può diventare facilmente irascibile, collerico, geloso o egocentrico. Il pensiero è brillante e intuitivo, ma a volte anche tagliente e sprezzante o pignolo. Gli dà fastidio il clima caldo e in genere può soffrire di gastrite, irritazioni alla pelle, acne, e infiammazioni e infezioni di ogni tipo. Quando è in squilibrio ha sudori forti e odorosi. Di carattere competitivo per trovare l’equilibrio deve imparare a gestire il nervoso in situazioni di conflitto. Di appetito vorace, viene equilibrato da cibi freschi, dolci e amari, fa bene a non saltare i pasti ed a evitare cibi piccanti e stimolanti come alcol e caffè.

Kapha: è freddo, liscio, oleoso, soffice, pesante, dolce, salato. Kapha è presente nella gola, nel petto, nella testa, nel naso, nella bocca, nello stomaco, nelle giunture, nel plasma, nel citoplasma e nelle secrezioni liquide (muco). Il petto è la sua sede principale.
Kapha è responsabile della crescita del corpo e della massa cellulare, previene il logorio
e lubrifica le giunture, dona forza e resistenza, umidità alla pelle, felicità, stabilità,
compassione, amore e pazienza. Governa il sistema immunitario ed endocrino. Raffredda e conserva, dona energia e costanza. Il suo squilibrio provoca nausea, anoressia, digestione lenta, tosse, congestione del petto, obesità, difficoltà respiratorie, depressione, indifferenza. Viene equilibrato dal caldo secco e dai sapori amaro, astringente e piccane; è il dosha per cui è più indicato il caffè, dovrebbe evitare i dolci e cibi pesanti e oleosi fare attività fisica vigorosa tutti i giorni. Le persone con predominanza kapha hanno una corporatura robusta e florida, sono lenti a imparare ma hanno una grande memoria, sono sereni, generosi ed inclini al perdono. Possono essere cocciuti e inamovibili, ma loro più grande difetto è la pigrizia che li porta a depressione, senso di insicurezza, inerzia mentale, eccesso di sonno e attaccamento a persone o beni materiali. Se riescono a mettersi in moto per contro hanno un energia infinita. Per questo spesso sono ottimi atleti o danzatori. Kapha è il più lento ad andare in squilibrio ma anche quello più lungo da riequilibrare.

Vata – disequilibrio: ansia, confusione, amarezza – equilibrio: allegria, umorisomo.

Pitta – disequilibrio: collera, ira, irritazione – equilibrio: acume, vitalità, gioia, intensità.

Kapha – disequilibrio: apatia, depressione, indoenza, cocciutaggine – equilibrio: stabilità, forza, serenità, dolcezza.

Consigli

Cibi sì

Cibi no

Pitta

Si: albicocche, broccoli, ceci, pollo, farro, fruttosio, olio d’oliva, curcuma

Vata

Si: mele, finocchio, lenticchie, manzo, avena, miele, zucca, basilico

Kapha

Si: cachi, carciofi, piselli, tacchino, polenta,zucca, Canola

Pitta

No: arancia, cipolle, miso, maiale, pane, zucchero, mandorle, alloro

Vata

No: zucchero bianco,  miglio, ceci, bietole, mirtilli

Kapha

No: banane, zucchine, soia, pesce di mare, pasta, noce

Mi chiamo Claudia Bonardi sono medico-chirurgo specialista in ostetricia e ginecologia. Mi sono dedicata a questa disciplina complessa e affascinante perché mi consente di seguire la “paziente-donna” nelle varie fasi della sua vita e aiutarla non solo nel trattamento di una patologia ma soprattutto nel mantenimento dello stato di salute e benessere.
Da circa 1 anno, ho iniziato a studiare medicina ayurvedica che mi sta aiutando ad ampliare il mio sguardo e capire più profondamente la causa delle malattie e come poter recuperare il proprio equilibrio per vivere felici.
Mi sono dedicata alla tecnica del massaggio IONI che è estremamente utile per sciogliere le tensioni a livello pelvico, aiutare i tessuti e recuperare elasticità e tonicità che nel tempo può ridursi e cosi riacquisire consapevolezza del proprio benessere anche a livello dell’apparato genitale.
Dulcis in fundo, sono mamma di 5 splendidi bambini e anche questo mi ha aiutato ad essere vicina alle mie pazienti nel vivere l’esperienza della gravidanza e di future madri.